sabato 18 febbraio 2012

ricordi preziosi

La macchina del tempo esiste: è il nostro cervello. Basta chiudere gli occhi e concentrarsi su un ricordo, oppure fare qualcosa che si faceva tanto tempo fa, o ancora, vedere un oggetto che improvvisamente ci porta nel passato. Quest'ultimo è il mio caso. L'oggetto si chiama "Intellivision" ed è stata la mia prima console videoludica. Ieri l'ho toccato ed è stato davvero emozionante; in un attimo sono tornato nella mia vecchia abitazione, avevo 6 anni ed ero sulle gambe di mio padre, c'era anche mio fratello. Giocavamo a Pitfall, una partita a testa, non si poteva giocare in due contemporaneamente. Mio padre era più bravo, riusciva a prendere i tesori grigi, io invece finivo sempre mangiato dallo scorpione alla base del livello, pur essendo più forte di mio fratello. Ero felice perché sapevo che alla sera potevo dedicarmi a quel gioco, ora invece, da grande, più del gioco ricordo il momento. Il videogioco aveva unito me, mio fratello, mio padre. Oggi potrei benissimo comprarlo e giocarci ancora con una spesa minima: ma no, non lo voglio fare! Il ricordo che ho di quel gioco deve rimanere tale, mi dà una gioia immensa, preferisco riviverlo che trasformarlo. Nessuno mi può togliere questo ricordo, è mio. 
Ieri davanti all'Intellivision ho capito che i miei ricordi sono preziosi e che devo fare in modo di averne tanti e belli, così quando sarò vecchio accenderò la mia macchina del tempo e non dovrò far altro che scegliere quale rivivere. Ora esco e ne vado a creare altri...

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