mercoledì 8 febbraio 2012

la lezione del cavolfiore romano


Facendo la spesa oggi qualcosa mi ha distratto dal pensiero della lista di cose da prendere, catturando la mia attenzione. Era li attonito in mezzo a tante altre verdure, eppure sono stato almeno tre minuti ad osservarlo: chi l'avrebbe mai detto che un "cavolfiore romano" potesse affascinarmi così? Non ho resistito, l'ho dovuto immortalare e lo condivido con questo post. Mentre guardavo nel dettaglio le forme di questo comune vegetale ho pensato che chiunque abbia disegnato la natura ha fatto delle scelte estetiche perfette. La natura è perfetta. Poi ho pensato all'uomo, imperfetto per scelta.
Prendiamo me per esempio, è qualche giorno che non corro perché mi si è infiammato un tendine sul collo del piede, nulla di grave, ma non correre per me è davvero difficile, credetemi. Il mio primo pensiero appena mi sono accorto del dolore è stato: "cosa posso prendere che me lo faccia passare velocemente?". Oggi invece, riflettendo ho pensato che visto che "il progettista" del mio corpo dovrebbe essere lo stesso del cavolfiore, anche io sono perfetto. Allora non dovrei vedere questo disagio solo come un fastidio ma anche come un messaggio: forse ho corso troppo, o non mi sono scaldato bene, forse non avrei dovuto correre sulla neve... Insomma penso di aver preteso troppo dal mio corpo e lui giustamente mi ha obbligato al riposo per riequilibrarsi. Vedere le cose in questo modo è molto più costruttivo. Credo che la natura abbia da insegnarci molto su come vivere, dobbiamo solo saperla ascoltare e rispettare.
Grazie cavolfiore romano.

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