venerdì 24 febbraio 2012

il potere della farfalla

Tempo fa una ragazza del Grande Fratello dal seno prosperoso ha deciso di rifarselo portandolo ad una taglia 8 e dichiarando che in questo modo avrebbe lavorato di più. Così è stato.
Ieri sera alle Iene hanno intervistato due pornostar candidate a Sindaco pur non sapendo nulla di politica (addirittura non conoscendo il ruolo di Mario Monti).
Oggi al Tg2 hanno dato la notizia che i compensi di Belen, dopo aver mostrato la farfalla a Sanremo, sono aumentati del 30%.
Sono giunto alla conclusione che noi "uomini italiani" siamo un popolo di "erotomani" e che la maggior parte di noi antepone l'amplesso ai propri valori.
Tu, per esempio, cosa vedi in questa immagine?

sabato 18 febbraio 2012

ricordi preziosi

La macchina del tempo esiste: è il nostro cervello. Basta chiudere gli occhi e concentrarsi su un ricordo, oppure fare qualcosa che si faceva tanto tempo fa, o ancora, vedere un oggetto che improvvisamente ci porta nel passato. Quest'ultimo è il mio caso. L'oggetto si chiama "Intellivision" ed è stata la mia prima console videoludica. Ieri l'ho toccato ed è stato davvero emozionante; in un attimo sono tornato nella mia vecchia abitazione, avevo 6 anni ed ero sulle gambe di mio padre, c'era anche mio fratello. Giocavamo a Pitfall, una partita a testa, non si poteva giocare in due contemporaneamente. Mio padre era più bravo, riusciva a prendere i tesori grigi, io invece finivo sempre mangiato dallo scorpione alla base del livello, pur essendo più forte di mio fratello. Ero felice perché sapevo che alla sera potevo dedicarmi a quel gioco, ora invece, da grande, più del gioco ricordo il momento. Il videogioco aveva unito me, mio fratello, mio padre. Oggi potrei benissimo comprarlo e giocarci ancora con una spesa minima: ma no, non lo voglio fare! Il ricordo che ho di quel gioco deve rimanere tale, mi dà una gioia immensa, preferisco riviverlo che trasformarlo. Nessuno mi può togliere questo ricordo, è mio. 
Ieri davanti all'Intellivision ho capito che i miei ricordi sono preziosi e che devo fare in modo di averne tanti e belli, così quando sarò vecchio accenderò la mia macchina del tempo e non dovrò far altro che scegliere quale rivivere. Ora esco e ne vado a creare altri...

lunedì 13 febbraio 2012

Diventare grandi tornando bambini

Ieri sono finalmente entrato alla mostra della Pixar al Pac di Milano, dico finalmente perché è stato il terzo e ultimo tentativo dopo due volte che ci ho provato e rinunciato per le lunghe e fredde ore di coda che mi si sono presentate all'ingresso. Ieri ho affrontato la sfida con i giusti strati di abbigliamento (canottiera di lana, maglia a maniche lunghe di cotone, maglia a maniche corte sopra, felpa con interno in pile, giubbotto di pelle, guanti e cappello alla Zoolander con copri-orecchie) e così, dopo 2 ore circa, ho vinto; sono entrato nel caldo atrio accolto da quella piacevole soddisfazione che si prova ogni volta che otteniamo qualcosa superando degli ostacoli. Premetto che colleziono cartoni Pixar da quando ho visto Monster&Co, quindi ben prima che nascesse mia figlia, sono sempre stato un grande appassionato di cinema e nuove tecnologie e questa azienda unisce le due cose con grande maestria. Ora purtroppo non posso più parlare di "collezione" di DVD Pixar in quanto mia figlia in 2 anni è riuscita a dare una sua forma alle custodie che ora oltre a non incastrarsi più facilmente nell'apposito scaffale, contengono al loro interno una sorpresa, ovvero "quale cartone ci sarà nella custodia di Nemo?" ...sorpresaaa! l'ultima volta ci ho trovato il Dvd omaggio dell'Esselunga! Bè ma parliamo della mostra, è meglio! Appena dentro una raffica di disegni originali mi hanno riportato nelle menti dei creatori, ogni tratto contribuisce alla definizione dei personaggi che stanno crescendo mia figlia ma che hanno cresciuto anche me.
Capisci che la ruspa di Cars ha quella forma perchè sono partiti per definirla dalla sagoma di un toro, capisci che ogni personaggio prima di essere animato viene disegnato e ridisegnato finché il suo viso sarà adatto a trasmettere ciò che esattamente si vuole; capisci che gli attori americani doppiano i personaggi dei cartoni prima che vengano animati in modo che l'animazione si "incolli" perfettamente alla loro recitazione (non li guarderò mai più in Italiano dopo averlo scoperto!). E poi entri in una sala con al centro una ruota che gira lentamente. Sulla ruota tanti personaggi di Toy Story, ognuno replicato con una posizione del corpo diversa. La ruota gira sempre più veloce finché si spegne la luce e ne parte una stroboscopica. Ecco che i personaggi prendono vita e cominciano a muoversi. Emozione. Ecco come la mostra Pixar ci racconta la nascita del cinema.
Ma ciò che amo davvero tanto di questa azienda non è solo il fatto che riescano ad animare qualsiasi cosa
ma che riescano a rendere persone ed oggetti disegnati, in grado di trasmettere emozioni: una lampada, una macchina, una bicicletta, qualsiasi cosa che questi fenomeni vogliano animare improvvisamente acquisisce un'anima.
Alla mostra Pixar sono riuscito a tornar bambino e questo ora mi fa sentire più grande.

mercoledì 8 febbraio 2012

la lezione del cavolfiore romano


Facendo la spesa oggi qualcosa mi ha distratto dal pensiero della lista di cose da prendere, catturando la mia attenzione. Era li attonito in mezzo a tante altre verdure, eppure sono stato almeno tre minuti ad osservarlo: chi l'avrebbe mai detto che un "cavolfiore romano" potesse affascinarmi così? Non ho resistito, l'ho dovuto immortalare e lo condivido con questo post. Mentre guardavo nel dettaglio le forme di questo comune vegetale ho pensato che chiunque abbia disegnato la natura ha fatto delle scelte estetiche perfette. La natura è perfetta. Poi ho pensato all'uomo, imperfetto per scelta.
Prendiamo me per esempio, è qualche giorno che non corro perché mi si è infiammato un tendine sul collo del piede, nulla di grave, ma non correre per me è davvero difficile, credetemi. Il mio primo pensiero appena mi sono accorto del dolore è stato: "cosa posso prendere che me lo faccia passare velocemente?". Oggi invece, riflettendo ho pensato che visto che "il progettista" del mio corpo dovrebbe essere lo stesso del cavolfiore, anche io sono perfetto. Allora non dovrei vedere questo disagio solo come un fastidio ma anche come un messaggio: forse ho corso troppo, o non mi sono scaldato bene, forse non avrei dovuto correre sulla neve... Insomma penso di aver preteso troppo dal mio corpo e lui giustamente mi ha obbligato al riposo per riequilibrarsi. Vedere le cose in questo modo è molto più costruttivo. Credo che la natura abbia da insegnarci molto su come vivere, dobbiamo solo saperla ascoltare e rispettare.
Grazie cavolfiore romano.

martedì 7 febbraio 2012

Gianni Morandi è il Sassicaia

Inutile lamentarsi della crisi e continuare inesorabilmente a vivere in silenzio, bisogna cominciare a fare delle scelte se vogliamo che i nostri figli abbiano un futuro, perché se andiamo avanti così il futuro non ce l'avremo neanche noi.

Io avanzo una proposta inerente al mio settore, lo spettacolo; perché far presentare Sanremo a Gianni Morandi? Non ho nulla contro di lui, anzi credo che abbia scritto una parte importante della storia della musica italiana, ma non è sicuramente diventato famoso come presentatore tv, e per di più non sa l'inglese perciò ad ogni intervista si dovrà pagare anche un interprete (oltre al suo cospicuo cachet!). Perché? Perché la gente lo conosce, perché è famoso.
E se invece facessimo un bel Casting con la gente comune, attori e conduttori scelti dalle agenzie, costerebbero sicuramente meno e non credo che uno che voglia vedere il Festival di Sanremo non lo guardi perché non ci sia un VIP a presentarlo! Credo che se sul palco dell'Ariston ci fosse un estraneo ma bravo presentatore la gente se lo ricorderebbe.
Faccio un esempio: molti conoscono il vino rosso toscano "Sassicaia", costa circa 110 euro a bottiglia ed è sicuramente un buon vino, ma ormai è così famoso che lo si trova anche al Supermercato, dove ce l'ha portato la nostra mediocrità. La verità è che abbiamo paura a scegliere ciò che non conosciamo. Perché non assaggiamo vini nuovi, di produttori non famosi che dedicano con passione la loro vita a coltivare l'uva per produrre il loro vino. Spenderemmo sicuramente meno e godremmo quando il nostro palato ci trasmetterà le stesse sensazioni.
Se un vino è buono... lo beviamo. Alla fine se siamo curiosi guardiamo il nome sull'etichetta e tentiamo di ricordarcelo. Non il contrario.
Se un presentatore è bravo... lo seguiamo. Poi se siamo curiosi possiamo scoprire qual è il suo curriculum. Non il contrario.

domenica 5 febbraio 2012

l'amore per la corsa

Della mia vita, amo due cose alla follia: l'altra è la corsa. Ormai non è più quella sudata doverosa dopo ogni pasto a base di senso di colpa, piuttosto è diventata parte integrante e fondamentale della mia vita, quasi una quotidiana abitudine come lavarsi i denti, farsi la barba, leggere le email.
Quando si inizia a correre lo si fa sempre con uno scopo: perdere peso, pancia piatta o mantenersi in forma. E' vero non esiste metodo migliore per dimagrire in maniera naturale e gratuita. Ma poi succede che questo gesto ripetuto così tante volte, passo dopo passo, porti in una nuova dimensione, dove lo scopo è la corsa, nient'altro. Allora mettersi le scarpe ed uscire non è più un sacrificio, ma un bisogno, un bisogno di felicità che si appaga con un semplice gesto: correre. Quando corro sono libero, l'unico coinvolgimento emotivo è legato al mio gesto. Quando sono libero, sono felice. Quando sono felice trasmetto amore. quando trasmetto amore, mi ritorna amore. 
Questo Post non vuole essere soltanto un elogio al running, il messaggio è: trovate qualcosa che vi renda felici e praticatelo. Qualsiasi cosa, dalla pratica del buddismo alla pratica dello sport, l'importante è che l'esercizio di questa pratica vi faccia stare bene con voi stessi, vi renda felici.  Conoscete il "Butterfly Effect"? "Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo". Siamo tante piccole farfalle, con un enorme potenziale... è ora di cominciare a sbattere le ali. In bocca al lupo!

giovedì 2 febbraio 2012

Noi siamo ciò che pensiamo

Qualche giorno fa sono stato al cinema a vedere "the iron lady" un film un pó lento ma piacevole per la magistrale interpretazione di Meryl Streep e per un montaggio davvero straordinario. Ma non voglio fare una recensione questa volta, piuttosto vorrei soffermarmi su una frase che piú o meno è stata recitata cosí "siamo quello che pensiamo. I nostri pensieri diventano parole, le nostre parole diventano azioni, le nostre azioni, diventano abitudini. Perció noi siamo ció che pensiamo." Un'espressione che mi ha fatto riflettere molto. Effettivamente se noi siamo ció che pensiamo sarebbe utile direzionare i nostri pensieri in una "zona felice" per migliorare la qualità della nostra vita. Credo proprio che sia cosí, i pensieri che facciamo condizionano la qualità della nostra vita.
In questi giorni la neve ha ricoperto gran parte del nord Italia, una neve che sta causando grossi disagi negli spostamenti, che mi ha reso nervoso quando ho dovuto prendere la macchina per recarmi al lavoro. Ma a pensarci bene è la stessa neve che ieri mi ha permesso di fare una corsa stupenda, in una natura silenziosa e trasformata dal bianco. Ho corso baciato dai suoi fiocchi e questo mi ha reso felice.
Qual è il punto? Credo che attribuire la nostra felicità ad un evento che non dipende dalle nostre intenzioni sia un ottimo rimedio per essere spesso infelici. Se nevica, penso alle corse che posso fare, allo stupore di mia figlia di fronte a questa novità, ai paesaggi che si trasformano ed improvvisamente ci sembrano nuovi.... e se arrivo in ritardo al lavoro? "Chissenefrega! Ricordiamoci che la neve si scioglierà e tutto tornerà come prima; la scelta di "come viverla" è unicamente nostra. Allora se siamo veramente ciò che pensiamo, cominciamo a pensare alle cose belle, facciamolo per noi, per la nostra vita, il dono più prezioso.