venerdì 13 aprile 2012

"L'arte di correre"

Ci siamo! domani si parte per Parigi e domenica mattina correrò la "Paris Marathon 2012". 
Cosa provo? In questo momento tanta ansia: sono agitato perché non so se quel giorno sarò in forma, se riuscirò ad evacuare prima della partenza, insomma se riuscirò a terminare 42km e 195m di corsa per provare quell'emozione senza eguali che solo chi ha terminato una maratona conosce.
Eppure l'ho scelto io di iscrivermi all'evento, di spendere dei soldi, di partire. Praticamente ho comprato l'ansia. Mi sento stupido. Poi, magicamente guardo verso la mia libreria e "quel libro" cattura la mia attenzione. L'ho già letto, ma questo non mi ha impedito di prenderlo e di sfogliarlo ancora. Ecco che trovo una parte che avevo sottolineato, la rileggo ...e l'ansia improvvisamente sparisce lasciando solo posto all'emozione:

"...se qualcuno ci considera dei pazzi o degli squilibrati, da un certo punto di vista e comprensibile. Di conseguenza, anche se non si puo dire che esista fra noi un legame tanto nobile come la solidarieta, siamo accomunati da un caloroso senso di appartenenza, simile ai pallidi toni della bruma che indugia sulle cime nella tarda primavera. Naturalmente, trattandosi di una gara, l'essenziale è vincere o perdere, ma per la maggior parte di noi partecipanti, piu che la vittoria o la sconfitta, credo che riconoscere quel senso di appartenenza, la forma e il colore di quella bruma, abbia un significato molto piu grande, un significato rituale."  L'ARTE DI CORRERE  H.Murakami

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