domenica 21 luglio 2013

il mio Triathlon Sprint di Lecco

                                                        ore 7.30 suona la sveglia. E' domenica, giorno di gara.
preparo il mio The, un cucchiaio di miele e cereali. mi lavo i denti, sciacquo e guardo la forma dei miei occhi nello specchio, capisco che sono agitato. Per ora non ci penso. Carico la bicicletta in macchina e la borsa regolarmente preparata la sera prima. porto Benny a fare i suoi bisogni, e poi parto: direzione Lecco. 
Oggi è un triathlon Sprint, 750m di nuoto nel lago, 20 km di bici e 5 km di corsa. Le distanze non sono eccessive, ma le gare brevi, essendo brevi appunto, vengono fatte freneticamente ed a velocità superiori rispetto a quelle più lunghe, inoltre nella zona cambio bisogna cercare di non perdere neanche un secondo, che in uno sprint può voler dire una posizione.
Arrivo, cerco parcheggio e fortunatamente lo trovo di fianco alla segreteria. Ritiro il pettorale, lo foro, lo indosso. Mentre attendo di entrare in zona cambio conosco un atleta di Milano che gareggia nella mia stessa batteria e mi racconta, avendolo già percorso, il circuito in bici. Dice che ci sono delle ripartenze molto brusche e di stare attento a contare i giri, 5 da 4 km.
La temperatura dell'acqua è di 24 gradi, perciò vietano l'utilizzo della muta. Essendo il nuoto il mio tallone d'Achille la cosa mi disturba un po', perchè con la muta ho un galleggiamento notevolmente superiore e sarei stato più tranquillo. 
Ci tuffiamo e poco dopo suona la tromba. Si parte! Una giungla di atleti che si fanno strada nel lago di Lecco tra gomitate e calci che arrivano inevitabilmente. io parto e cerco di mantenere la calma, nel nuoto è fondamentale stare calmi per poter respirare correttamente. Ci riesco. Esco dall'acqua e corro verso la bici, monto in sella e trovo dopo pochi km un atleta che conosco. Ci diamo dei cambi e completiamo con una bella velocità la frazione ciclistica. Poi smonto dalla bici, mi infilo le scarpe da running e corro per gli ultimi 5 km durante i quali mi accorgo che sto per perdere il pettorale, lo strappo e lo tengo in mano, tagliando il traguardo con il mio numero nella mano sinistra.
Finita, anche questa volta ce l'ho fatta.
Soddisfatto torno a casa, solo, pensando: io amo il Triathlon.

mercoledì 3 luglio 2013

The Last Of Us per me è Natalie Portman


Quando inserisco per la prima volta un videogioco nella mia console, la prima cosa che faccio e appoggiare il joypad sul divano per non rischiare distrattamente di premere un tasto e skippare anche solo un titolo di apertura. Poi comincio a giocare lentamente, osservando e capendo, nella prima fase infatti bisogna "entrare nel gioco", ovvero comprendere quali sono le meccaniche, la storia, il gameplay, finchè alcuni movimenti di dita diventeranno automatici e la nostra concentrazione sarà focalizzata sul racconto. Ogni gioco ci racconta una storia e noi dobbiamo metterci nella condizione di poterla ascoltare, senza distrazioni. Queste sono le consuete azioni preliminari che faccio regolarmente e che ho fatto quando ho inserito nella mia console The Last Of Us: uno di quei giochi che non dovrebbero finire mai (così l'ho definito in un mio Tweet).

Cosa mi è piaciuto? Andiamo per punti:
- grafica davvero sbalorditiva pur parlando di vecchia gen
- storia ben scritta che ti cattura sin dai primi 10 minuti di gioco, proprio come nel precedente The Walking Dead, con la differenza che in The Last Of Us il gameplay è molto più articolato
- possibilità di muoversi liberamente ed esplorare il mondo creato da Naughty Dog 
- Caratteri dei personaggi molto forti e ben definiti
- Ci sono i mostri, ma non sono il fulcro del gioco, sono di servizio ad una storia molto più complessa dell'ormai superato "spara spara e uccidi"
- scene violente ben realizzate e mai "gratuite", sempre legate ad un emozione forte.
- possibilità di scegliere come affrontare un combattimento o addirittura se evitarlo in modalità stealth 

Ecco cosa non mi è piaciuto invece:
ho provato a giocare ad altro appena finito The Last Of Us e non sono riuscito... E' stato
come far l'amore con Natalie Portman e poi tornare a letto con Rosy Bindi.