ore 7.30 suona la sveglia. E' domenica, giorno di gara.

preparo il mio The, un cucchiaio di miele e cereali. mi lavo i denti, sciacquo e guardo la forma dei miei occhi nello specchio, capisco che sono agitato. Per ora non ci penso. Carico la bicicletta in macchina e la borsa regolarmente preparata la sera prima. porto Benny a fare i suoi bisogni, e poi parto: direzione Lecco.
Oggi è un triathlon Sprint, 750m di nuoto nel lago, 20 km di bici e 5 km di corsa. Le distanze non sono eccessive, ma le gare brevi, essendo brevi appunto, vengono fatte freneticamente ed a velocità superiori rispetto a quelle più lunghe, inoltre nella zona cambio bisogna cercare di non perdere neanche un secondo, che in uno sprint può voler dire una posizione.
Arrivo, cerco parcheggio e fortunatamente lo trovo di fianco alla segreteria. Ritiro il pettorale, lo foro, lo indosso. Mentre attendo di entrare in zona cambio conosco un atleta di Milano che gareggia nella mia stessa batteria e mi racconta, avendolo già percorso, il circuito in bici. Dice che ci sono delle ripartenze molto brusche e di stare attento a contare i giri, 5 da 4 km.
La temperatura dell'acqua è di 24 gradi, perciò vietano l'utilizzo della muta. Essendo il nuoto il mio tallone d'Achille la cosa mi disturba un po', perchè con la muta ho un galleggiamento notevolmente superiore e sarei stato più tranquillo.
Ci tuffiamo e poco dopo suona la tromba. Si parte! Una giungla di atleti che si fanno strada nel lago di Lecco tra gomitate e calci che arrivano inevitabilmente. io parto e cerco di mantenere la calma, nel nuoto è fondamentale stare calmi per poter respirare correttamente. Ci riesco. Esco dall'acqua e corro verso la bici, monto in sella e trovo dopo pochi km un atleta che conosco. Ci diamo dei cambi e completiamo con una bella velocità la frazione ciclistica. Poi smonto dalla bici, mi infilo le scarpe da running e corro per gli ultimi 5 km durante i quali mi accorgo che sto per perdere il pettorale, lo strappo e lo tengo in mano, tagliando il traguardo con il mio numero nella mano sinistra.
Finita, anche questa volta ce l'ho fatta.
Soddisfatto torno a casa, solo, pensando: io amo il Triathlon.