Quando ero piccolo stavo ore alla Ricordi a sfogliare CD ed ascoltare musica, sceglievo il mio LP e andavo a casa con un sacchettino, orgoglioso. Poi, una volta arrivato, tenevo il sacchettino per riutilizzarlo al bisogno, scartavo quel CD che profumava di nuovo e lo inserivo nello stereo. Lo ascoltavo mentre tenevo in mano la custodia e leggevo i titoli e i testi delle canzoni. Quei CD ce li ho ancora.
Oggi ho uno smartphone pieno di musica comprata su Itunes ed archiviata in un Cloud (itunes Match) che ascolto quando voglio e sfoglio da qualsiasi dispositivo. Non credo che queste canzoni mi appartengano, piuttosto lo vivo come un servizio che ho pagato di cui usufruisco.
Quando avevo 18 anni il mio sogno era far la patente ed acquistare la macchina che volevo, per me la macchina era come un vestito, un'estensione della personalità. Non andò proprio così ma anni dopo riuscii a comprare la MIA prima macchina, il primo modello della Mercedes classe A, pagata a rate e alla quale mi sono davvero affezionato. Mi è dispiaciuto quando ho dovuto venderla 6 anni fa, era la MIA macchina. Oggi vedo che si sta diffondendo a macchia d'olio il "car sharing", tu paghi per avere in prestito una macchina che trovi con facilità grazie ad una applicazione su smartphone e puoi lasciarla dove vuoi tanto ci sarà un'altra persona che si trova da quelle parti e farà la stessa cosa. La trovo una grande idea per il risparmio energetico e non solo. Qui paghi per un servizio, non acquisti un'automobile ma paghi la "mobilità".
Per i videogiochi vale lo stesso discorso, il futuro tende a spostare tutto nella "nuvola" facendo acquistare dei "codici" e non dei DVD o delle cartucce. Tutto questo è molto molto comodo, ma ancora una volta si tratta di pagare qualcosa che non si può toccare.
E le fotografie? dove sono finiti i nostri Album? Oggi tutti hanno a portata di smartphone una vera e propria macchina fotografica che in pochi istanti è pronta a congelare un ricordo. Così col tempo ci siamo trovati a volere sempre Hard Disk più capienti, fino a quando è arrivato lui: il Cloud. Ora possiamo tenere le nostre foto in rete e guardarle ovunque e quando ci pare, purché ci sia una connessione. Anche se è statisticamente provato che la maggior parte delle foto scattate in digitale sono destinate a perdersi.
Non so cosa sia giusto o sbagliato, io usufruisco di tutte queste comodità e ne vado fiero, sono solo turbato: e se domani per fare l'amore avessimo bisogno del 3G?