Qualche settimana fa per realizzare un servizio in onda in questa puntata di Gamerland, siamo stati a Tokyo negli studi Ghibli e in quelli di Level5. Quando un occidentale entra in contatto con la realtà orientale deve sensibilizzarsi a un modo molto diverso di vivere e percepire le cose, questo significa di non giudicare tutto con stupore ma di provare a vedere le cose come le vedono gli orientali. Se si riesce a fare questo tutto diventa magico e si ritorna a casa con un'esperienza unica.
Durante l'intervista ai vari personaggi coinvolti nel progetto Ni No Kuni si percepiva l'umiltà di chi stava a lavorando a qualcosa di molto importante, e pur essendo artisti riconosciuti a livello internazionale, sembrava fossero quasi timidi nel raccontare le decisioni prese durante lo sviluppo del videogioco. Rivedendo le interviste ho provato un'emozione, perchè la timidezza traspare tantissimo. Io credo che le persone "arrivate" nella vita non hanno bisogno di dimostrarlo, chi ne ha bisogno è chi non è "arrivato" e vuol farsi percepire dagli altri come se lo fosse credendo che cosi facendo la strada per il proprio successo diventi in discesa. Si, credetemi accade anche questo.
Ma torniamo al punto. Ni No Kuni. Finalmente ieri, dopo un giorno dal lancio italiano, ho avuto il piacere di scartare la limited edition del capolavoro nipponico. All'interno il pupazzo di Lucciconio, uno dei protagonisti del gioco caratterizzato da una lanterna agganciata a mo' di orecchino sulla punta del lungo naso. Un personaggio molto buffo che facilmente si fa voler bene per il suo modo simpatico di fare, molto istintivo e che a tratti mostra la sua bontà pur fingendo di nasconderla. Il pupazzo di Lucciconio ha subito trovato un posto d'onore ben in mostra nella mia casa. Sempre nella scatola un libro di incantesimi e il Blu Ray con il gioco. Un pò emozionato inserisco il gioco nella Playstation 3 e l'emozione si fa più forte non appena sento la musica nel menu. Inizio a giocarlo subito e ritorno bambino, affascinato dalle animazioni, dai colori e dalla storia molto vicina ai capolavori animati di Studio Ghibli. Poco dopo l'inizio di questa fantastica avventura incontro finalmente il personaggio di Lucciconio. Evvivaaaa! Guardo il mio pupazzo con infantile fierezza e continuo a giocare finché Lucciconio inizia a parlare giapponese velocemente ed i sottotitoli iniziano a scorrere freneticamente, perciò per non perdersi nulla bisognava leggere in fretta... Peccato però che sono scritti in "ROMANO"! No non parlo del romano antico, ma del romano "BURINO", tipo "Aò! Gajardoooo!!" oppure "Benvenuto nel mio MONNO" ....monno???? Ah intendeva MONDO!!! E con questo pensiero ho perso due frasi. Metto Pausa. Mi incazzo.
PENSIERI DA INCAZZATO: ma sto imbecille che ha deciso di scrivere in romano non ha pensato che forse la gente non è abituata a leggerlo? Se proprio doveva dare una caratterizzazione al personaggio ci sarebbe stata nel doppiaggio italiano, ma visto che non c'è, poteva non complicarci l'esperienza di gioco! Se fossi stato il suo capo l'avrei licenziato! Ma guarda questo che ha rovinato un JRPG stupendo! Mi devo leggere i dialoghi con un sottofondo musicale che mi carica emotivamente ma con"sto qua" che parla burino, incredibile! Imbecille! Ora spero che si muova a fare una Patch che sistemi il grave danno!
PENSIERI DA SERENO: il personaggio di Lucciconio in originale ha un accento particolare di una certa zona del Giappone, perciò tradotto in italiano si è scelto di utilizzare il dialetto romano.
Lo continuerò a giocare perchè il gioco è davvero un capolavoro, ma avevo bisogno di sfogarmi.